Google ha recentemento invitato i fondatori Sergey Brin e Larry Page a ritornare “alla base” 🙂 per arginare le evoluzioni di  ChatGPT e il suo utilizzo.

 

La risposta di Big G pare essere Sparrow, un software di intelligenza artificiale che rappresenterà un serio concorrente per ChatGPT.

Il CEO di DeepMind, Demis Hassabis, ha rivelato queste novità al Time. DeepMind, la società di intelligenza artificiale sotto la guida di Alphabet, la madre di Google, sta sviluppando una versione di prova di Sparrow, che potrebbe essere rilasciata nella primavera del 2023. Hassabis ha affermato che questo software disporrà di funzionalità che mancano a ChatGPT, tra cui la capacità di citare fonti grazie all’apprendimento per rinforzo.

Sparrow di per sè non è un’invenzione recente: un white paper che ne descriveva i dettagli fu pubblicato già nel settembre 2020. L’enorme successo di ChatGPT, che ha accumulato oltre un milione di utenti nella sola prima settimana di novembre, ha probabilmente accelerato lo sviluppo di Sparrow, che rappresenta solo una parte dei progetti di DeepMind, tra cui AlphaFold, l’intelligenza artificiale che nel 2020 ha dimostrato di essere in grado di determinare con estrema precisione il processo di ripiegamento delle proteine e prevedere le strutture proteiche con eccezionale accuratezza.

Sparrow, il software di Natural language processing di Google, possiede caratteristiche uniche che lo differenziano da ChatGPT. Hassabis sostiene che Sparrow è superiore perché riesce a produrre risposte più precise, anche in presenza di domande simili. Questa capacità è stata raggiunta grazie all’utilizzo del reinforcement learning, che permette al chatbot di imparare dai propri errori e migliorare continuamente.

In questo modo, Sparrow è in grado di interpretare fattori come rinforzo positivo o negativo, arricchendo la propria conoscenza senza la necessità di una valutazione esplicita da parte dell’utente.

Google non vuole quindi farsi trovare impreparata nel mondo delle intelligenze artificiali. Con Sparrow, il colosso di Mountain View mira a dimostrare le sue capacità nel campo del Natural Language Processing, mettendosi alla pari con i concorrenti OpenAI e Microsoft. Una versione di prova privata di Sparrow verrà presentata entro il 2023, ma non è ancora noto se e come verrà integrata nei servizi di Google.

Tuttavia, una cosa è certa: Google invia un messaggio forte e chiaro al mercato: l’AI rappresenta il futuro e loro non vogliono essere esclusi da questa evoluzione tecnologica, dove non ci saranno solo Microsoft e OpenAI a farla da padrone.